lunedì 10 settembre 2018

L' omosessualità è "innaturale"?

Pochi giorni fa ho letto un articolo in cui spiegavano come in India una legge avesse abolito il reato di omosessualità.
Un reato, come quello di cui Oscar Wilde fu accusato ai suoi tempi e per cui è stato imprigionato: in carcere solo per aver osato amare un ragazzo.
Recentemente il Papa ha affermato che l'omosessualità andrebbe curata con la psichiatra, sempre che non venga "diagnosticata" in età adulta, in quel caso potrebbe essere cronica e incurabile.
Non sono né medico né psichiatra ma dubito fortemente che questo presunto "disturbo" rientri tra le patologie.
C'è poi chi si appella al fatto che avere rapporti con individui dello stesso sesso non sia "naturale", anzi, spesso è proprio questa la motivazione principale: sono atti "contro natura" (e quindi contro la legge di Dio, per i credenti).
Dunque, cosa si intende per "naturalità" della sessualità? "Gli animali non fanno certe cose! Non sono corrotti dal peccato, dai vizi di noi umani!".
Beh, a quanto mi risulta questo è solo un pregiudizio infondato, in quanto in moltissime specie di animali (si stima intorno alle 1.500) sono stati osservati comportamenti sessuali tra individui di pari genere. Ma non solo, si verificano anche episodi frequenti di autoerotismo, uso di sex toys, bisessualità, rapporti orali, prostituzione, orge, necrofilia, pedofilia, rapporti tra specie differenti e voyeurismo. (Ovviamente questo non legittima gli stessi comportamenti nell'uomo, visto che siamo dotati di libero arbitrio e senso etico).
I bonobo, ad esempio, sono pansessuali e risolvono spesso le tensioni attraverso atti sessuali anziché con la violenza.
Anche nelle società umane si è osservato che la violenza cresce all'aumentare della repressione sessuale e del moralismo.
(Fonte: "naturale=buono?" Fuso S.)
Quindi, per favore, non diciamo che qualcosa è "naturale" solo perché rispecchia le nostre credenze e i pregiudizi con cui siamo cresciuti.
L'omosessualità è talvolta vista come una "devianza", una malattia, un disturbo, un capriccio, un vizio, un peccato, qualcosa di diverso, perciò negativo e che quindi va punito o eliminato, come tutto quello che non rientra nelle nostre categorie mentali.
La diversità ci fa paura, ci mette davanti a dubbi, insicurezze, domande e questo non ci piace per niente: eliminare la diversità per confermare la nostra "normalità" e sentirci uguali, normali, sicuri e tranquilli nei nostri pregiudizi confermati, nelle nostre categorie prestabilite.
Questo post vuole essere anche uno spunto per parlare della diversità, della difficoltà nell'accettare chi è "differente", chi ha valori, idee diversi dai nostri.
Perdere i punti di riferimento, gli schemi in cui incasellare le persone come giuste o sbagliate ci crea ansia e senso di smarrimento. Questa messa in discussione e accettazione dell'alterità ci fa rendere consapevoli del fatto che, alla fine, siamo tutti esseri umani ma ognuno di noi è unico e differente a modo suo.

2 commenti:

  1. Non esiste alcun libero arbitrio di cui saremmo dotati, è una falsa credenza. Nessuno sceglie di essere o fare qualcosa, siamo solo il risultato dell'interazione con l'ambiente.

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  2. Il libero arbitrio non era inteso come "scelta" nell'essere o meno omosessuale, quanto nel compiere azioni considerate illegali e irrispettose del prossimo (molestie, pedofilia...).

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