martedì 7 aprile 2020

L’ipnosi fa parte del nostro immaginario collettivo. Chi non ha mai visto in qualche film il classico ipnotizzatore con i baffi e lo sguardo penetrante che cercava di far cadere una persona in uno stato di trance ipnotica? Magari per farla saltellare su un piede oppure, nel caso di una spia, per compiere un omicidio.
È possibile obbligare una persona a compiere un’azione contro la sua volontà tramite induzione ipnotica?
Mi dispiace deludervi ma la risposta è no, quindi quando si vedono scene cinematografiche in cui un pendolo oscillante costringe una persona a farne fuori un’altra si tratta, appunto, di una scena da film.
Perché non è possibile? Ci sono diverse ragioni.
In primo luogo la trance indotta non è qualcosa di magico e misterioso ma è una suggestione auto-indotta in cui l’ipnotizzatore agisce solo come una guida.
In secondo luogo la persona si deve lasciar ipnotizzare, quindi guidare, dall’ipnotizzatore: nessuno può entrare in questo stato dissociato contro la sua volontà, deve collaborare attivamente nel processo.
In terzo luogo noi sperimentiamo quotidianamente questo stato, seppur in modalità e con gradi differenti. Non ci credi? Pensa a quando sei alla guida della tua auto per andare al lavoro, percorrendo la solita strada per cinque anni, che conosci come le tue tasche: ti è mai capitato di guidare senza accorgertene?
Mi spiego meglio: guidando pensi ad altro, magari anche in modo intenso e ad un certo punto ti rendi conto di essere arrivato a destinazione ignorando completamente un pezzo di strada! Non ne hai memoria perché non eri consapevole di star guidando!
Ma quindi l’ipnosi è solo un trucchetto da maghi o serve a qualcosa?
L’ipnosi, essendo un fenomeno naturale, un effetto delle nostre caratteristiche psicologiche e fisiologiche, può certamente essere utilizzato in modo costruttivo.
Ma bisogna andarci con i piedi di piombo e non affidarsi al primo ciarlatano che incontriamo che promette di “risvegliare le nostre energie nascoste” o di “guarirci con il potere della mente quantica”.
Questo strumento può essere utilizzato in modo terapeutico solo dai professionisti della salute competenti (psicoterapeuti) con un’adeguata formazione in merito. In questo modo la persona può essere aiutata a migliorare i suoi comportamenti patologici.

Per approfondire:
Nardone G., Loriedo C., Zeig J., Watzlawick P. Ipnosi e terapie ipnotiche. Editore Ponte alle Grazie, 2006.

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